Dal Bourrée al pas de bourrée
Ciao!
Qui è Ioulia.
Il pas de bourrée è il movimento per eccellenza della Danza Classica. Il gruppo dei movimenti che portano questo nome direi che è uno dei più numerosi.
A partire già dal 1° Corso, e portando avanti lo studio per diversi anni, i vari pas de bourrèe sono presenti sia negli esercizi alla sbarra sia in quelli al centro, sono compresi nella Tecnica delle punte e anche nella parte Allegro della lezione, nelle sequenze delle préparations oppure fungono da legami tra un salto e l’altro.
Lo studio dei 5 principali tipi di pas de bourrée è consigliato per i primi quattro anni della Tecnica Classica (io mi baso sul Programma ufficiale di Studi dell’Accademia del Teatro Bolscioi di Mosca).
Per vedere questo programma clicca qui.
Nello specifico si presentano le fasi di graduale apprendimento delle numerose varietà dei principali pas de bourrèe. Per vederle clicca qui.
Gentile Collega! Sono convinta che tu conosci bene la sua storia e sai da dove proviene il termine pas de bourrèe. Ho comunque eseguito una ricerca sulle origini di questo movimento consultando le fonti (testi di ricerca) di diversi paesi e diverse lingue, spero che questo ti possa incuriosire.
Sarebbe molto istruttivo raccontare agli allievi di danza la storia di questo pas.
La bourrée (dal francese “bourrer” che può essere tradotto anche come saltare improvvisamente; ital. buora, borea; inglese borry, borre) è una antica danza popolare francese.
Secondo alcuni specialisti, tra cui Pierre Rameau, la bourrée nasce presubilmente nel XVI secolo nella Francia centrale e più precisamente nella Haute-Loire della Bassa Auvergne.
Secondo altre ricerche, la danza potrebbe essere di origine spagnola proveniente dalla provincia basca di Vizcaya (Bizkaia).
Restando ferma questa incertezza sulle origini della bourrée, si considerano comunque due possibilità: una probabile appartenenza alle danze guerriere degli Arverni, che si può imparentare ad alcuni branle celtici destinati a celebrare la vittoria del vincitore sul vinto, oppure un legame con le danze-pantomime “professionali” dei taglalegna e dei vinaioli.
Questi ultimi si esprimevano nei balli con movimenti oscillanti e quasi saltellanti. Imitando il proprio mestiere nelle danze, simulando il portare pesanti fascine di legna sulle spalle oppure schiacciare la frutta con i piedi, introdussero nella bourrée passi pesanti di durezza quasi selvaggia e passionali fino a straripare.
Curioso il fatto che la parola bourrèe possa essere tradotta anche come traboccante o ubriaco, questo in parte giustifica la dinamica pendolante dei movimenti.
Presto, già verso la metà dell’Cinquecento, la bourrée si diffonde in tutta la Francia diventando una amata danza popolare. Si radica nel Limousin, nel Morvan ed in alcune zone del Berry modificandosi ed acquisendo le caratteristiche regionali con un infinità di varianti…
Viene descritta da George Sand, la scrittrice e drammaturga francese della metà dell’Ottocento, che amava danzare la bourrée del Berry, come “la nostra danza classica, leggiadra, ben ritmata e molto aggraziata nella sua semplicità”.
Margherita di Valois, figlia di Caterina de Medici, la introdusse alla corte francese nel 1565 per sostituire le basse-danze in cui si camminava soltanto. Diventando il ballo di corte, la bourée perde la sua selvaggità e seguendo l’etichetta e l’estetica dell’aristocrazia acquisisce una forma definita e precisa denominata “alla breve”. Viene quindi eseguita con grazia e maestosità.
I coreografi di corte definiscono un passo di base per questa danza che viene chiamato pas de bourrée, è una sequenza strutturata su tre appoggi.
La bourrée può essere suonata in due tempi, veloce e accentata vigorosamente sul battere (2/2, 2/4, 4/4), che è la forma più diffusa oppure a tre tempi (3/4, 3/8). Alcune varianti regionali sono caratterizzate dal ritmo sincopato, ciò le avvicina molto alla giga.
La bourrée a tre tempi è la caratteristica danza tradizionale della Francia centrale, con andamento altrettanto veloce, accompagnata dalla musette. Fu in seguito accolta nel repertorio strumentale col nome di passepied.
Nel secolo XVII la bourrée diventa danza di società ed è accolta nella forma della suite strumentale (di solito è la parte che precede il finale) dei compositori tedeschi e francesi come Johann Sebastian Bach, Georg Friedrich Händel, André Campra, Charles Camille Saint-Saëns, Alexis-Emmanuel Chabrier, Gottlieb Theophil Muffat, Johann Caspar Fischer, André-Cardinal Destouches, Jean-Philippe Rameau e tanti altri. Entra negli spettacoli ballettistici di Jean-Baptiste Lully e Johann Heinrich Schmelzer.
La danza fu molto in voga per tutto il periodo Barocco sino a Luigi XIII.
Nel secolo successivo, rimanendo una danza ancora alla moda, fa parte dei balli complessi come Sarabande-Bourrée o Bourrée-Menuet.
Dopo la Rivoluzione Francese del 1789 e il periodo delle Compagnie di Napoleone questo ballo viene dimenticato come tante altre cose di origine francese… Non viene più prestata attenzione alla bourrée anche nelle successive epoche di Classicismo e Romanticismo, poi qualche interesse si manifestò nuovamente durante la Régence.
La bourrée abbandona le sale da ballo solo con l’avvento dell’epoca del Valzer, continuando però ad esistere nella musica strumentale e nell’opera lirica e, ovviamente, come passo nella Danza Classica.
A tutt’oggi le bourrée sono molto ballate in tutte le parti della Francia, associate a coreografie diverse a seconda della zona: danzate in coppia, a quattro o in gruppo. Anche in Italia si sono diffuse in tempi recenti, grazie alle associazioni di danze popolari che hanno saputo affiancare le tradizioni locali con una visione più internazionale.