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Danza di Carattere. Tradizioni coreutiche della Russia.

plyas[1]Ciao! qui è Ioulia.
Ritengo necessario puntualizzare che il tema di questo capitolo, in Russia, è oggetto da diversi decenni di studi e ricerche storiche, etnografiche, musicali e coreutiche a livello universitario. Riassumendo e sintetizzando una notevole quantità di informazioni esistenti e considerando la mia esperienza personale, io presento, con immenso piacere, al pubblico italiano, le basi della cultura coreutica russa nel rispetto delle migliori tradizioni popolari.

 In tutto lo stato russo tra la gente semplice, principalmente tra le donne e le fanciulle, esiste una tradizione antica di cantare sui prati e ballare le danze accompagnati da quei canti.

Jacob Stelin (1709-1785), “La musica e la danza in Russia nel XVIII secolo”.

Danzare, in russo antico, si traduce con esultare, festeggiare in allegria, cantare con l’anima.

È difficile affermare con assoluta certezza il periodo esatto della nascita della danza russa. Si può comunque presumere che già nel periodo del Anti (antey), a partire dal III secolo dopo Cristo, le primitive cerimonie pagane delle tribù slave presentavano anche forme di danza, nel loro insieme. Si possono trovare informazioni su questo periodo storico nelle opere di scrittori bizantini come Menandro, Giordano, Teofane, Teofilatto, il cosiddetto Pseudo-Maurizio.

Notiamo che, se la dicitura sklavenos è un adattamento greco della parola slovene o slavene dell’antico-russo o paleo-bulgaro, abbastanza presente nei toponimi in tutta l’area, il nome anti invece è completamente sparito. Innanzitutto per l’assonanza non slava di questa parola (persiana, secondo alcuni linguisti), gli Anti potrebbero essere collegati con gli Alani dell’Anticaucaso più che con gli Slavi, veri e propri. E questo sembra confermarlo Procopio di Cesarea quando dice che gli Anti si trovavano ai suoi tempi (VI sec. d.C.), non soltanto fra la riva sinistra del Danubio e il Dnepr, ma anche oltre: fino al Don e al Mar d’Azov.
Aldo Marturano, “Quegli slavi usciti dal mistero che popolarono la Russia”.

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Con l’affermazione del paganesimo nelle terre slave, nel IV-VI secolo dopo Cristo, divennero molto importanti le feste tribali durante le quali, tramite la musica, la recitazione, il canto e la danza, emergeva non solo la parte religiosa della vita ma anche quella quotidiana. Poiché questi popoli erano in maggior parte dediti all’agricoltura, il carattere e il significato delle danze esprimono venerazione per la natura (la pioggia, il sole, gli animali e le piante), o incarnano i festeggiamenti per il cambio delle stagioni, o le diverse fasi lavorative (la semina, il raccolto); non sono da dimenticare altre manifestazioni, come le fasi della vita umana (la nascita, il fidanzamento, il matrimonio ecc.), che hanno trovato posto nella cultura coreutica della Russia Antica.

Curiosa ed interessante una scoperta avvenuta presso gli scavi archeologici del Tesoro di Kiev, risalente al VI secolo dopo Cristo: furono trovate statuine d’argento danzanti, quattro uomini vestiti con il costume tradizionale popolare fermati nei secoli nei pas di danza con le braccia chiuse con i pugni sui fianchi (posizione tipica delle danze slave) e le gambe piegate come nella “prisiadka”.

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Alla nascita del primo stato russo, Kievskaja Rus’ oppure Rus’ di Kiev, è legata la comparsa e affermazione dei primi attori professionisti (in russo скоморохи – scomorochi): i giullari, che divennero gli specialisti di tutte le discipline teatrali compresa la danza. La loro presenza durante i festeggiamenti di vario genere donava gioia e buon umore, la loro arte era profondamente popolare e molto amata. Esistono dipinti, racconti e canzoni che narrano degli scomorochi. Su uno dei muri interni della Cattedrale di Santa Sofia di Kiev (XI sec. dopo Cristo), esistono affreschi che raffigurano scomorochi mentre danzano con i visi coperti da maschere di animali.

Nota. La Rus’ di Kiev fu uno stato medievale monarchico sorto verso la fine del IX secolo, governato dalla dinastia dei Rjurik. Occupava parte del territorio dell’odierna Ucraina, la Russia occidentale, la Bielorussia, la Polonia, la Lituania, la Latvia e l’ Estonia orientale. E’ considerato lo stato slavo-orientale più antico, del quale Kiev fu a lungo la capitale. Nelle fonti medievali viene chiamato Rus’ oppure Terra di Rus’; il nome Rus’ di Kiev fu introdotto dallo storico russo Karamzin Nikolaj Michajlovic (Michailovsk, 1° dicembre 1766 – Mosca, 3 giugno 1826; è stato uno scrittore russo, conosciuto per avere rivoluzionato il linguaggio letterario del proprio paese. È ricordato soprattutto per la sua monumentale Storia dello Stato Russo, un’opera in 12 volumi sulla storia della Russia, che servì di ispirazione per Modest Petrovic Musorgskij nella composizione del suo capolavoro operistico, il Boris Godunov).

Spesso venivano raffigurati scomorochi e danzatrici su gioielli di metallo. Per esempio, su un braccialetto del XII-XIII sec., in una delle arche fu cesellata una danzatrice con le maniche sciolte (a somiglianza di un cigno). Su un altro braccialetto antico furono raffigurati musicisti e una coppia dei danzatori.

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Con l’arrivo ufficiale del Cristianesimo in Russia, nell’anno 988 dopo Cristo, alle usanze preesistenti si aggiunsero tradizioni e feste nuove. Nel corso dei secoli, poco per volta, il carattere religioso delle danze (e ovviamente delle canzoni) è diventato popolare.

Nota. È interessante notare che in Russia, come in diversi paesi dell’area slava (Bielorussia, Ucraina, Polonia), dal lontano passato e fino ai giorni nostri, sono molto amate le danze di origine pagana, ballate in una notte di mezza d’estate (in alcune zone anche sulle zattere). Si può dire che i Chorovod “di fine d’estate” sono danze più energiche in confronto a quelle primaverili. Questo tipo di danza era da sempre legato al rito del fidanzamento. In passato si festeggiava Il Giorno di Ivan Kupala, che in origine corrispondeva al solstizio d’estate (le festività in onore di Yarila – dio del Sole); con l’arrivo del Cristianesimo, questa festa venne in parte dedicata a San Giovanni Battista. Venivano lanciate nei fiumi corone fatte da fiori e candele accese, perché fossero portate via dalle correnti. Di notte, le giovani fanciulle lanciavano tra le acque ghirlande di fiori che esse stesse avevano intrecciato in precedenza. I giovani uomini che si dimostravano forti e audaci ripescando una delle corone potevano considerarsi i futuri promessi sposi delle ragazze proprietarie delle ghirlande. Sempre durante quella stessa notte, si giocava a sfidarsi a saltare coraggiosamente al di sopra dei fuochi dei falò.

Le danze popolari russe si dividono in due gruppi principali: Chorovod e Pliaska. Da sempre, sono accompagnate da canti e negli spettacoli teatrali di danza, la cultura tradizionale del canto è molto presente.

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La struttura tipica delle serate danzanti popolari comprende, secondo tradizione, quattro fasi, rappresentate da diverse forme coreutiche:

Chorovod di formazione quando, sulla musica di andamento moderato, i partecipanti si riuniscono,

Chorovod-Pliaska o solo Pliaska, quando, tramite la danza, viene raccontata una storia o si danza solo per joie de vivre,

Chorovoddrammatico, che mette in scena un racconto o un dramma teatrale,

Chorovod finale, quando i partecipanti lasciano la piazza terminando la serata.

Anche le danze russe stilizzate e preparate per il palcoscenico teatrale mantengono questa struttura coreografica.

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È abbastanza comune la presenza nelle danze di strumenti musicali. Si balla con le fisarmoniche, le balalayka (in russo балалайка, un liuto con tre corde di forma triangolare, di varie dimensioni), con i cucchiai di legno (la risposta russa alle nacchere), con i corni, i sonagli o i tamburelli.

Chorovod e pliaska, nonostante le differenze nella struttura coreografica, possono essere sia femminili, sia maschili e miste.

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La parola chorovod ha diversi significati, perché la pronuncia cambia a seconda delle province; le sfumature della lingua e i giochi di parole locali donano colore a questa antica danza. In ogni caso, il motivo principale dei Chorovod è andare dietro il Sole oppure “essere guidati da qualcuno o qualcosa. Storicamente, la base musicale di queste danze è una canzone, il racconto del testo viene rappresentato dai danzatori. I passi sono semplici in un andamento normalmente lento (oppure moderato); gli spostamenti che i ballerini eseguono formano il ricamo coreografico, e il cambio delle forme del disegno (cerchio, diagonale, ponticello, portone, giostra, treccia, serpente, cestino, pozzo, fonte, ecc.) crea un bellissimo e particolare quadro della cultura coreutica russa.

I Chorovod possono essere ornamentali e drammatici.

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Lo scopo del Chorovod ornamentale è di creare un ricamo coreografico bello e complicato. I danzatori possono eseguire i passaggi della danza uno dietro l’altro oppure tenendosi per mano con prese diverse. Si usano spesso oggetti che uniscono, come corone di fiori (simbolo dell’unione amorosa), i foulard (simbolo del matrimonio), i nastri colorati (le trecce della sposa), gli scialli, i cestini ecc. La postura del busto, oltre ad essere eretta e allungata, prevede vari cambré, flessioni e torsioni.

Molto interessante è il chorovod “Al pozzo”, dove le danzatrici tengono in mano secchi fatti di corteccia di betulla (simbolo poetico della Russia) e ballando illustrano tutto il percorso dell’acqua dalla piccola fonte fino al secchiello della fanciulla, la quale alla fine usa la preziosa acqua per dissetare il suo amato …

Ci sono tanti Chorovod ornamentali che raccontano i processi della lavorazione del grano, del lino, della stoffa, la semina, ecc.

I Chorovod drammatici rappresentano con la danza una storia, una fiaba oppure una favola folcloristica. Questo tipo di danza potrebbe essere guidato da una persona oppure da un personaggio (o due, anche tre). I temi di questi Chorovod possono essere anche di carattere satirico quando si criticano i lati poco gradevoli del genere umano.

Nello spettacolo Les Noces ( in russo “Свадебка” – Svadebka, 1923) di Bronislava Nijinska e Igor Stravinskij, questo tipo di danza russa è stato magistralmente elaborato poiché, essendo eseguita da giovani donne, il suo carattere ne è emerso notevolmente più tragico e lirico allo stesso tempo. Nel La sagra della primavera (1913), chiamata anche Quadri della Russia pagana, Vaslav Nijinskij trae le proprie idee innovative dalle danze folcloristiche russe, provocando tra il suo pubblico e la critica teatrale reazioni controverse e molto differenti fra loro.

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La Pliaska è lo specchio dell’anima russa, gioia e tristezza, orgoglio e sofferenza amore e odio, salute e dolore, malinconia ed energia.

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Tutte le province possiedono diverse Pliaska. Nelle regioni a nord della Grande Madre Russia, le danze sono composte da passi pesanti e trattenuti; nelle zone centrali e al sud, invece, si balla con più vivacità ed espressività.

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In modo particolare, si possono notare alcune danze russe molto conosciute come: “Kamarinskaja” (Камаринская) dal carattere allegro e spiritoso, “Timonia” (Тимоня) che prevede la presenza di un protagonista maschile – Timonia – vivace e birichino, “Trepak” (Трепак), “Kalinka” (Калинка – Малинка) dalle parole russe “viburno-lampone”, “Valenki” (Валенки) dal nome degli stivaletti tipici fatti di lana pressata, “Lebioduscka” (Лебёдушка) dalla parola “cigno”, “Barynia” (Барыня) che significa “La Signora”, “Metelizza” (Метелица) che rappresenta la bufera di neve, “Troyka” (Тройка) – una danza-trio dove il cavaliere guida la carrozza con due bellissimi cavalli (le ballerine).

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La Pliaska maschile è piena di prisiadka e demi -prisiadka, pirouettes, treccine (battements retirés-passés); i ritmi – le clopuscka – vengono eseguiti battendo le mani su varie parti del corpo (petto, spalle, bacino, cosce e caviglie), semplici sequenze di rollati, motaloc’ka, kovyrialoc’ka. Nella Pliaska, il danzatore dimostra il proprio virtuosismo, la propria fantasia e l’audacia della sua tecnica nell’improvvisazione, ma sempre e comunque nel rispetto verso la propria partner.

La Pliaska femminile è ricca di vari passi particolari (pas tombé-coupé, i passi del cambio, passi con i piqués, fisarmonica, pas de basque con e senza spostamento, passi battendo i tacchi, ecc.), le treccine, le motaloc’ka, le kovyrialoc’ka, le pirouettes ed una infinita quantità di ritmi tipo rollato (per esempio: la chiave singola e doppia). La danza femminile può essere elegante e maestosa e subito dopo giocosa e birichina.

La Pliaska principalmente è una danza di gruppo, ma con la possibilità di assoli e di dialoghi coreografici tra i ballerini. Questa variante di Pliaska viene definita come pereplias, che significa ballare ancor meglio, superare nella danza.

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In Petrushka, Michel Fokine usa i movimenti tipici della pliaska per ricreare l’atmosfera della fiera invernale russa. Il bellissimo trepak (viene dalla parola strapazzare, essere sempre in movimento) donato al mondo da Ciaicovskij nello Schiaccianoci è una pliaska. Sul Trepak hanno messo la propria firma anche compositori come Anton Rubinstein e Modest Musorgskij. La trama del balletto Il Fiore di pietra di Prokofiev si basa su una fiaba russa e lo spettacolo è ricco di motivi coreografici delle danze popolari.

Nel XIX secolo arriva in Russia un altro tipo di danza, la Quadriglia.

Di origine europea, la quadriglia acquisisce tutte le caratteristiche della danza russa (in modo da non essere più riconoscibile rispetto alle origini) e diventa una delle più amate. La struttura coreografica eseguita con 4, 6, 8 coppie allineate o disposte in cerchio e la forma musicale (le figure della danza si eseguono in 16-32-64 battute) dimostrano che anche la versione russa della quadriglia fa parte delle numerose variazioni dell’antica contredanse, e della lanze (dal francese lancier) che, arrivando in Russia, si è trasformata in una variante della Quadriglia.

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Nel mosaico delle danze russe, grazie alla loro particolarità, occupano le pliaska di carattere militare. Questo genere nasce all’inizio del XX secolo e oggi è rappresentato dalle danze cosacche, quelle dei marinai (come la famosa “Jabloçko” che significa la piccola mela) e la serie coreografica dell’Armata Rossa.

 

 Video esempi:

Chorovod ornamentale video 1, video 2

Chorovod drammatico video 1, video 2

Pliaska video 1, video 2, video 3, video 4, video 5

Quadriglia video 1, video 2, video 3

Danze militari video 1, video 2, video 3, video 4

 

Per effettuare una personale ricerca delle immagini e dei video sulle danze russe si consiglia di usare le parole di ricerca in cirillico: русский танец, русский народный танец, хоровод, пляска, перепляс, кадриль, казачий танец, яблочко, ансамбль Моисеева, ансамбль Берёзка, ансамбль Красной Армии, ансамбль русского танца.

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