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Danza di Carattere. Repertorio Popolare.

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“L’educazione dell’artista del balletto assomiglia ad una favola di un giovane principe, istruito dai suoi saggi maestri in tutte le scienze ai limiti della sapienza umana. Questi maestri, però, dimenticano di insegnare al futuro re la lingua del suo stesso popolo.”


Igor Moiseyev, Il balletto e la realtà quotidiana, 1952 

 

Il repertorio è la parte conclusiva di studio nella tecnica di carattere, quando tutto il materiale tecnico ed artistico precedentemente appreso durante le lezioni (esercizi e studi) viene applicato sulle forme coreografiche più complesse, come la variazione, la danza e interi divertissement.

Il lavoro sul repertorio si può iniziare subito dal primo anno di studio. Certamente la scelta del maestro deve rispettare la preparazione tecnica degli allievi.

Tutto il repertorio studiato durante le lezioni di carattere si divide in due gruppi: accademico e popolare.

 

Repertorio Popolare.

Le scuole di danza nella realtà odierna propongono, oltre alla tecnica classica e moderna, anche una vasta scelta di danze folcloristiche ma settoriale e non un metodo comprensivo di tanti stili. Esistono scuole dove è possibile imparare le danze indiane, occitane, irlandesi, del ventre, flamenco, tango argentino, afro e molte altre.

La tecnica di carattere ha la peculiarità di potere viaggiare nel mondo delle danze più disparate, da quelle medievali fino alle danze tradizionali dei più sperduti paesi del mondo.

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Compania Andaluza de Danza

 

Per meglio comprendere le origini delle danze popolari ed i loro cambiamenti nel percorso dei secoli non devono mancare nella biblioteca dell’insegnante i libri di Aldo Masella “Storia della danza” e di Alberto Testa “Storia della Danza e del Balletto”.
Nel suo libro, Masella offre una descrizione precisa delle danze e analizza la cultura del movimento nell’Antico Egitto, delle danze ebree e greche, delle danze teatrali dei Romani e fornisce informazioni molto esaurienti sulle danze in Spagna e sulle molteplici danze popolari europee.
Sono molto interessanti gli appunti di Alberto Testa sulle danze delle più antiche civiltà, quelle indiane, cinesi e giapponesi.
Sulle origini delle varie danze popolari che sono parte indispensabile per l’evoluzione dell’arte del balletto, una ricerca approfondita è presentata da Gino Tani nella sua celebre “Storia della danza: dalle origini ai nostri giorni”.

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La tecnica di carattere applicata al sistema italiano di insegnamento della danza accademica deve creare il programma di studio delle danze popolari italiane.

Il repertorio popolare è una fonte ricca e abbondante e dovrebbe essere studiata e classificata professionalmente usando un unico sistema di codificazione e una terminologia condivisa dai maestri, preparati per strutturare un metodo italiano di tecnica di carattere.

Le danze tradizionali in Italia sono numerose e caratteristiche: ad esempio il nord può regalare travolgenti danze del ritmo  carnevalesco, le danze delle Quattro Province, i balli delle valli occitane, la piana, la giga, il brando, la monferrina, la curenta, la burea, le danze delle spade del Piemonte, le danze di origine tirolese.

Il centro Italia offre al pubblico i saltarelli e il trescone; le isole e il sud stupiscono con la varietà di danze quali pizzica, tammurriata, tarantella, spallata, quadriglia, le danze delle spade, i balli sardi.

Tutte queste danze possono essere studiate nelle lezioni di tecnica di carattere nelle scuole di danza – sia a livello professionale, sia amatoriale – dagli allievi giovanissimi, offrendo il piacere di ballare in modo corale accompagnati dai ritmi musicali della tradizione del proprio paese.

85f2b8ab3e089d21acccf25eed4d6683.image.240x240[1] Ciao! Qui è Ioulia.

Essendo nato in Russia, il metodo descritto nel mio libro prevede lo studio approfondito delle danze provinciali russe in tutte le loro varietà e con tutte le loro differenze. Inoltre si studiano varie danze delle ex repubbliche sovietiche come Ucraina, Bielorussia, Moldova, Giorgia, Repubbliche Baltiche, eccetera. Anche in Italia sarebbe molto interessante e istruttivo insegnare agli allievi delle scuole di danza alcune di queste danze tradizionali.

Uno dei primi decreti governativi del giovane Stato Sovietico richiedeva l’attenzione e la cura del patrimonio artistico e culturale donando un’interessante svolta verso il folklore. Tantissimo materiale è stato raccolto, descritto, sistematizzato e codificato da studiosi e numerosi volontari. L’attenzione  da parte dei maestri di danza accademica ha fatto nascere una linea nuova delle danze tradizionali.

Questa nuova linea dell’elaborazione coreografica comprendeva:

– il mantenimento del materiale musicale originale;

– lo studio del materiale coreutico primario in modo di poterlo arricchire tecnicamente senza modificarne la struttura e senza cambiare le posizioni e i movimenti principali;

– la fedeltà al costume etnografico e al comportamento durante la danza;

–  l’adattamento della versione folkloristica al palcoscenico seguendo le regole principali del teatro.

Questo modo di elaborare il folklore è ormai pienamente acquisito e potrebbe essere divulgato e impiegato con successo dai maestri italiani.

 

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